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sabato 13 marzo 2010

Il matematico superficiale più che impertinente

Mi accingo a scrivere questo post certamente non a favore del matematico Piergiorgio Oddifreddi. Rilevo con amarezza che è uscito un libro "Perchè non possiamo essere cristiani", che manifesta una notevole mancanza di conoscenza teologica, storica, simbolica, allegorica e morale, volume nel quale l'autore vuole sostenere, con un atteggiamento tra le righe per nulla velato di ironica arroganza, che "Non possiamo essere cristiani" ed enfatizza questa tesi con uno spirito di battute, a mio avviso, ai limiti del ridicolo, che certo trova apprezzamenti in chi, come lui, superficialmente vuole analizzare con estrema leggerezza l'ambito spirituale e la complessa e profonda storia ad esso legata e modalità di trasmissione della Tradizione ora evidente ora velata. Che scempio che un divulgatore inondi la società di informazioni le cui tesi sono oltre che opinabili, sostanzialmente formali e spesso fallaci. Per fortuna esistono numerosi altri autori che hanno commentato gli scritti di questo "autore" moderno, in particolare il professor Paolo Martino, Arrigo Levi, Ettore Canepa e più recentemente Ratzinger. Scrivo queste parole nella speranza che in futuro altri divulgatori religiosi, storici, scientifici, si documentino e si sforzino di vivere la spiritualità prima di accingersi a prendere carta e penna e scrivere, pubblicare, ridicolizzare; questo per evitare di finire poi, nei confronti di chi sa un minimo leggere e interpretare la storia, di ridicolizzare in realtà sè stessi disinformando invece che informando i lettori.
Questo volume di questo matematico dunque non è neppure classificabile, basato su di una logicità incapace di comprendere la reale e complessa natura degli eventi, ridicolizza in realtà la figura stesso dell'autore di fronte a chi un minimo conosce i modi profondi dell'interpretazione sacra nelle varie religioni, ma certamente ingannerà molti.