giovedì 8 ottobre 2009

Libertà di oltraggiare come mezzo per comprendere l'Amore

Sembrerebbe che, fino al "Giorno del Giudizio", il Cristo ci lasciasse liberi, nel suo infinito amore, di oltraggiarlo, di ignorarlo, di abiurarlo immoto, inalterato, molto probabilmente vivamente sofferente per questi oltraggi.

Dio ha creato gli uomini e le donne liberi: liberi di odiare, di uccidere, di oltraggiare, di lottare ma anche di amare. Vi è questo principio di libertà di scelta insito in ognuno di noi e grazie all'esperienza la scelta, nel tempo, dovrebbe farci tendere, dopo la caduta, al bene, al miglioramento, all'evoluzione nostra, di chi ci sta intorno e dell'Umanità tutta. La scelta è sempre duale: il bene o il male e infinite gradazioni di colori tra l'uno e l'altro che permeano tutto il nostro mondo, San Paolo scrive come tutti sappiamo: "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne ma contro i Principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo, contro gli spinti del male che abitano le regioni celesti" (Ef 6,11-12).

L'evoluzione credo che sia anche legata alla comprensione della propria libertà che deve tendere a Dio, al Cristo, al Santo Spirito, alla loro forza, alla loro Luce, al loro Regno.

lunedì 17 novembre 2008

Proverbio dall'Ecclesiaste

Ricordiamo sempre il proverbio: "Occhio non si sazia per vedere, nè orecchio s'empie per udire" (Ecclesiaste, I)

domenica 17 agosto 2008

La forza della parola

La forza della parola può essere compresa grazie agli studi di Masaru Emoto fatti di recente su cristalli d'acqua sottoposti a vibrazioni di parole, suoni, musiche: ponendo dell'acqua tra fonti sonore (es.cuffie) viene caricata quest'acqua di vibrazioni generate da suoni e i cristalli che ne emergono a seguito di raffreddamento vengono esaminati al microscopio elettronico, mostrando forme assai differenti a seconda della qualità della sorgente. Lo studio è incredibile e senza coinvolgere un Ente superiore, testimonia comunque l'importanza e la delicatezza dell'uso del suono e della parola negli esseri umani, nella vita di tutti i giorni.

La forza della preghiera

Stavo leggendo un testo splendido "La dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo", di Anna Katharina Emmerick che racconta di visioni che la beata ebbe su eventi della vita del Cristo e in particolare della Sua Passione.

Ne riporto un brano: "La folla è completamente immersa nelle tenebre e quell'urlo spaventoso esce dalla sua bocca sotto forma di un fuoco intenso. Esso ricade sopra alcuni come una spada ardente e penetrante, mentre volteggia sopra i convertiti del Signore. Sono quelli che si convertirono dopo la morte di Gesù. Non furono pochi, poichè per tutto il tempo della sua passione Gesù e la santa Madre avevano incessantemente pregato per la salvezza dei loro persecutori.".

Questo brano splendido rammenta l'efficacia della preghiera per la realizzazione delle opere. Quindi è necessario pregare sempre, pregare incessantemente come suggerisce anche lo splendido volume "Racconti di un pellegrino Russo": «Cercai nella mia Bibbia e anche lì trovai scritto che occorre pregare incessantemente (1 Ts 5, 16), pregare in ogni istante (Ef 6, 18) con lo spirito e levare le mani in preghiera in ogni luogo…».

In questa pagina sono riportate informazioni sulla sua biografia. Anche in quest'altra.

lunedì 7 gennaio 2008

I CLASSICI DELLA SPIRITUALITÀ CRISTIANA


San Giovanni della Croce, al secolo Juan de Yepes Álvarez (Fontiveros, 24 giugno 1542 – Úbeda, 14 dicembre 1591), fu beatificato nel 1675, canonizzato da papa Benedetto XIII nel 1726 e dichiarato dottore della Chiesa da Pio XI nel 1926.

Per me è definibile come un "matematico dell'anima", nel senso che ha una capacità incredibile di conoscenza profonda dell'animo umano, di autoanalisi, per cui riesce a scandargliare le profondità dell'anima con una chiarezza, una limpidezza assai elevata.

Nel trattato La notte oscura, riprendendo le strofe di una sua poesia dallo stesso titolo, Giovanni immagina che l’anima le pronunzi vivendo ormai nella piena perfezione, che è l’unione di amore con Dio, «dopo essere già passata per le strette di travagli e di angosce, mediante l’esercizio spirituale della via angusta della vita eterna di cui parla Nostro Signore nel Vangelo, via per la quale l’anima passa ordinariamente per giungere a questa alta e beata unione con Dio».

Le prime due strofe parlano degli effetti delle due purificazioni spirituali, quella della parte sensitiva e quella della parte spirituale dell’uomo, operata da Dio. L’opera, affrontando la terza strofa della poesia, si conclude così: «Solo l’amore spinge l’anima a offrire il suo cuore all’Amato, la muove, la guida e le consente di spiccare il volo verso il suo Dio attraverso il cammino della solitudine, senza sapere come ciò avvenga. Si commenta il verso: Nella gioiosa notte».<http://www.sanpaolo.org/fc/0801fc/0801fc52.htm>

Questo volume, "La notte oscura" non deve assolutamente mancare nella vostra biblioteca personale! Sarebbe un vero peccato non averlo!